Come funziona e a chi spetta la detrazione delle spese di affitto nel 730

28.09.2020
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L’affitto di casa è un costo mensile che in molti devono sostenere, ma diverse categorie sono agevolate in questo dalla possibilità di portare in detrazione le somme versate ossia ottenere uno “sconto” sulle tasse da pagare proporzionale alle quote di affitto erogate. Vediamo come e in quali casi la detrazione è valida.

Come richiedere la detrazione nel 730

La detrazione va richiesta al momento della compilazione del modello 730. Le spese sostenute vanno indicate nel rigo E71-E72. La domanda di detrazione può essere fatta solo per la locazione di immobili adibiti ad abitazione principale e se il contratto prevede due o più affittuari ciascuno di loro può accedere alla detrazione proporzionalmente rispetto alla quota di affitto versata. Le categorie di locatari che possono beneficiare della detrazione delle spese di affitto sono cinque, ben individuate dalla normativa, e la possibilità di rientrare nell’agevolazione dipende anche dal reddito del contribuente.

A chi spetta la detrazione delle spese di affitto

Sono cinque i casi nei quali si può beneficiare della detrazione delle spese di affitto.

1 – Contratti a canone concordato

In caso di contratto di affitto a canone concordato, con la possibilità quindi di accedere alla cedolare secca per il locatore, l’agevolazione può essere richiesta se:

  • il reddito del locatario non supera la soglia di 15.493,71 euro e in questo caso la detrazione è di 495,80 euro
  • il reddito del locatario è compreso tra 15.493,71 e 30.987,41 euro e in questo caso la detrazione è di 247,90 euro

Per redditi superiori a 30.987,41 euro la detrazione non può essere richiesta.

2 – Contratti a canone libero

Per quanto riguarda i contratti a canone libero la detrazione spetta se:

  • il reddito del locatario non supera la soglia di 15.493,71 euro e in questo caso la somma è di 300 euro
  • il reddito del locatario è compreso tra 15.493,71 e 30.987,41 euro e in questo caso lo sconto sulla tassazione è di 150 euro

Per redditi superiori a 30.987,41 euro la detrazione non può essere richiesta.

3 – Studenti fuori sede

Altra tipologia di contratto compresa tra quelli che possono accedere alla detrazione è quella della locazione stipulata dagli studenti universitari che frequentano atenei situati in Comuni diversi da quello di residenza. In questo caso la detrazione ammonta al 19% delle spese di affitto, calcolabile su un importo massimo di 2.633 euro.

4 – Trasferimento per motivi di lavoro

Le spese di affitto possono essere portate in detrazione anche da parte di quei contribuenti che trasferiscono la propria residenza per motivi di lavoro. In questo caso l’immobile preso in locazione deve trovarsi nel Comune in cui si svolge l’attività lavorativa o in uno di quelli limitrofi. Anche questa fattispecie prevede tuttavia limiti e differenziazioni in base al reddito dell’affittuario, in particolare:

  • se il reddito non supera i 15.493,71 euro la detrazione è di 991,60 euro
  • se il reddito è compreso tra 15.493,71 e 30.987,41 euro la detrazione è di 495,80 euro

5 – Giovani in affitto

Infine la detrazione, per un importo di 991,60 euro, spetta ai giovani, in età compresa tra i 20 e i 30 anni, che vivono in affitto. L’accesso all’agevolazione è in questo caso valido solo per i primi tre anni di locazione e solo nel caso in cui il reddito dell’affittuario non superi i 15.493,71 euro.

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