Bankitalia: i risultati del sondaggio sul mercato delle abitazioni nel 2019

05.03.2020
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Il quarto trimestre del 2019, in riferimento all’andamento del mercato immobiliare in Italia, è finito sotto la lente di Bankitalia che ha realizzato il consueto Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni. L’indagine è stata eseguita interpellando 1.343 agenzie e, in generale, dal mercato immobiliare italiano, nei mesi di ottobre, novembre e dicembre dello scorso anno, sembrano essere arrivati segnali positivi, seppure con importanti distinguo.

Il mercato delle abitazioni 2019

Un primo dato emerso è che diminuisce, anche se di poco, il numero di operatori che segnalano un calo dei prezzi di vendita: si tratta del 30,4% rispetto al 34% della precedente rilevazione avvenuta in riferimento al terzo trimestre 2019. La quota di agenzie che hanno venduto almeno un’abitazione nel trimestre oggetto dell’analisi è salita all’84,4%: nei tre mesi precedenti è risultata del 78,7%. Il 51,5% degli immobili venduti ha una metratura compresa fra 80 e 140 mq mentre il 44,3% è inferiore agli 80 mq, in linea con quanto rilevato un anno fa. Le abitazioni di dimensioni minori sono maggiormente vendute nelle aree urbane e nel Nord-Ovest e Centro Italia. Segnali positivi riguardano anche il numero dei potenziali acquirenti e quello degli incarichi a vendere: entrambi sarebbero in aumento secondo un numero crescente di agenzie. Resta comunque importante il divario fra i prezzi dell’offerta e quelli della domanda: i prezzi di vendita ritenuti troppo alti dai compratori e le offerte di acquisto giudicate troppo basse dal venditore sono infatti le cause prevalenti di cessazione dell’incarico. Positivo invece il dato riferito allo sconto medio rispetto alle richieste iniziali del venditore che si è ridotto, arrivando al 12%, mentre restano praticamente invariati i tempi di vendita che si attestano ancora mediamente sui 7 mesi e mezzo. Il numero di compravendite finanziate per mezzo di mutui ipotecari è calata ulteriormente: questo dato aveva già subito una riduzione significativa nel terzo trimestre del 2019 e raggiunge, in quest’ultima rilevazione, il valore più basso dall’inizio del 2016. Si conferma mediamente alto e anche in leggera crescita il rapporto fra la somma concessa in prestito da parte dell’istituto di credito e il valore dell’immobile posto a garanzia del prestito stesso: la percentuale stimata si attesta al 76,4%. Brutte notizie invece per quanto riguarda i temi della sostenibilità e del risparmio energetico: la classe energetica degli immobili è infatti tendenzialmente bassa e anche in peggioramento – seppure minimo – rispetto a un anno fa.

L’andamento degli affitti nel 2019

Per quanto riguarda il mondo delle locazioni il quadro generale sembra meno incoraggiante. La percentuale di operatori del settore immobiliare che ha dichiarato di aver affittato almeno un immobile nel quarto trimestre del 2019 è infatti diminuita rispetto al trimestre precedente, passando dall’83,3% all’80,2%. Tuttavia negli ultimi tre mesi del 2018 il dato relativo era del 78,1%. Per quanto riguarda i canoni di affitto, la percezione prevalente è di stabilità rispetto ai mesi prevalenti, stabilità che si ritiene verrà confermata anche nei mesi successivi rispetto a quelli oggetto dell’indagine. Lo sconto medio sul canone di affitto rispetto alle richieste iniziali del locatore risulta del 3,4%: scende quindi, anche se di una quota molto bassa rispetto al trimestre precedente, quando si attestava sul 3,8%, e si mantiene su valori bassi rispetto allo storico. Per quanto riguarda il rapporto tra le agenzie che dichiarano incarichi a locare in crescita e quelle che indicano invece una diminuzione degli incarichi stessi, il saldo resta negativo, ma è in calo: questo valore è passato infatti da -27,9 punti percentuali nel terzo trimestre 2019 a -22,9 nel quarto trimestre dello stesso anno.

Previsioni per il mercato immobiliare 2020

In riferimento alle prospettive future, queste migliorano sia per quanto riguarda il proprio mercato di riferimento sia relativamente al mercato nazionale. In particolare sono in aumento gli operatori che definiscono positiva la situazione del proprio mercato di riferimento e quelli ottimisti rispetto al numero di nuovi incarichi di vendita. Meno sfavorevole rispetto ai mesi precedenti è anche l’opinione relativa all’evoluzione futura delle quotazioni immobiliari. Soprattutto nel medio periodo, e in particolare su un orizzonte temporale di due anni, le attese diventano decisamente migliori per una quota maggioritaria di agenti immobiliari.

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